Altra giornata da ricordare per la Valcar – Travel & Service, che nell’attesissima sesta tappa del Giro Donne con arrivo a Bergamo, vede salire sul terzo gradino del podio Silvia Persico.
E la fotografia che verrà inserita nell’album dei ricordi è di quelle da conservare: oltre al valore simbolico del primo podio al Giro, per giunta arrivato nella tappa di casa, Silvia viene immortalata al fianco di due monumenti del ciclismo mondiale come Marianne Vos, vincitrice della tappa, e Lotte Kopecky. Insomma, sullo strappo della Boccola l’unica italiana a tenere il passo dei due fenomeni è stata lei.
«Anche dopo i quarti posti di Cesena e Reggio Emilia, questa tappa l’aspettavamo da tanto e, per quanto apparissimo tranquille e rilassate, a questo traguardo tenevamo tantissimo», conferma la 24enne cresciuta a Cene, in provincia di Bergamo.
E dire che, sulla Boccola, il sogno di centrare il primo podio al Giro sembrava allontanarsi.
«Sono stata brava a gestire le fasi finali della corsa: in salita ho patito il cambio di ritmo di Elisa Longo Borghini, Vos e Mavi Garcia; ho chiuso gli occhi e ho stretto i denti, tenendo la ruota di van Vleuten. Sapevo che se anche avessi perso 5, 10 secondi avrei potuto recuperare in discesa. E così è stato. In volata ci ho provato, ma Vos e Kopecky hanno dimostrato di averne di più».
Ora la classifica generale vede Persico al settimo posto nella generale. Il tutto alla vigilia della frazione con arrivo in quota al Maniva.
«Ho provato l’ascesa un paio di volte; è una salita lunga e dura. Non so cosa mi possa aspettare domani; certo è che faremo del nostro meglio. Come ho già detto, voglio meritarmi qualcosa di importante a questo Giro: la strada ci dirà a cosa potrò ambire».