Non si interrompe nemmeno a Reggio Emilia la striscia di risultati della Valcar – Travel & Service, che nello sprint di gruppo conquista un quarto posto con Chiara Consonni. Per la squadra bergamasca si tratta della quarta top 10 in cinque tappe: in pratica, solo nel cronoprologo di Cagliari le maglie blue-fucsia non sono comparse nell’ordine d’arrivo. E, nella frazione più lunga del Giro 2022, le ragazze di Davide Arzeni hanno corso da protagoniste.
Oltre ad aver colto un altro quarto posto dopo quello di Cesena di Silvia Persico (che rappresenta il miglior risultato nella storia del team nella corsa rosa), la Valcar – Travel & Service è stata presente nella lunga fuga della prima ora con Anastasia Carbonari, la giovane fresca di titolo nazionale lettone che è stata in avanscoperta per 92 km, vincendo anche il traguardo volante di Poviglio.
Anastasia Carbonari in fuga nella tappa di Reggio Emilia – credit T. Muzzi
Buoni risultati, ma che non appagano le ragazze.
«Partiamo sempre per giocarci ogni carta e non vogliamo accontentarci», conferma Anastasia Carbonari, una delle protagoniste di giornata. «Oggi, per esempio, l’arrivo allo sprint era l’epilogo più logico e tutta la squadra è stata al fianco di Chiara; per quanto mi riguarda, avendo avuto carta bianca, ho provato a inventarmi qualcosa; non nego che quando il vantaggio era di 5’ ci abbiamo anche creduto».
Per Anastasia è comunque un Giro di spessore.
«La mia seconda Corsa Rosa, ma la prima che posso interpretare all’attacco: l’anno scorso è stato come uno stage; subivo la corsa con l’unico obiettivo di concluderla. Oggi mi trovo in una squadra che può e vuole giocarsela alla pari con tutte le altre squadre».
A partire, ovviamente, dalla frazione con arrivo a Bergamo, la casa della Valcar – Travel & Service.
«Sui social abbiamo già detto quanto ci teniamo, con video simpatici e divertenti delle due beniamine Chiara Consonni e Silvia Persico. Ma tutte noi sappiamo quanto sia importante la sesta tappa. E siamo elettrizzate».
Abbraccio tra Anastasia Carbonari e Chiara Consonni – credit T. Muzzi
